Le persone-pianta

Il mondo cambia di continuo e negli ultimi sette giorni è cambiato ancora un po’ di più.

È molto raro che io provi seria preoccupazione nei confronti delle vicende del mondo esterno, quello in cui mi muovo e timidamente opero, e che io provi ansia o pena per  le cose che accadono è un fatto davvero sporadico. Il mio universo, agli occhi di chiunque sia pienamente inserito nei meccanismi della modernità, non dubito che possa apparire inerte e rattristante.

Sono una persona-pianta.

In Via col Vento, Ashley Wilkes ammette di non possedere la stessa “ansia di vivere” di Rossella O’Hara. Ashley Wilkes è una persona-pianta.

Siamo creature lente, noialtre, e viviamo in un cosmo talmente piccolo che a un occhio inesperto di certo appariamo quasi immobili. Ma non lo siamo: impieghiamo, al pari di una pianta, tutte le nostre energie a trasformarci. Assorbiamo la luce, inspiriamo, espiriamo. Cresciamo.

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Ma trasformarsi non è sufficiente.

Il sottotesto è quello di una certa inettitudine di fondo: siamo fondamentalmente inadatti alla vita così come la si intende nell’accezione comune. La capacità di inserirci in un contesto turbolento, di quelli in cui nuotare o affogare, che possediamo è piuttosto limitata: noi persone-pianta dobbiamo combattere esattamente le stesse battaglie di chiunque altro, ma non disponiamo delle stesse armi. Anzi, non ne disponiamo affatto.

Dovremmo limitarci a fare la fotosintesi ma non siamo piante vere, quindi ci tocca muoverci – piano piano – come esseri umani al rallentatore. E così inciampiamo spesso nelle nostre ingombrantissime radici e per questo il resto del mondo ci riterrà comunque troppo pigri.

Il risveglio dalla pausa invernale di una persona-pianta è sempre un evento straordinariamente traumatico. Decidere di infilare un paio di scarpe per muoversi con più agilità lungo il percorso è già di per sé una vittoria. In questo senso, posso dire di avere già vinto il mio piccolo trofeo.

Ma non è sufficiente.

La cosa più difficile, per le persone-pianta, è capire in quale direzione incamminarsi: cosa fare delle proprie foglie? A che scopo potranno mai servire tutti questi rami?

Ecco, di questo non riesco a venire a capo. Sono una persona-pianta davvero molto confusa.

 

 


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